Intervista a Sandro
Aresu – fondatore e managing director di Sardinia Adventure – su “Meeting
e Congressi”, rivista di settore che nell’ultimo numero ha offerto
un’interessante panoramica sull’evoluzione della Team Building e sulle ultime
tendenze. Coinvolti cinque importanti
Team Builder italiani, per fare il punto sulla situazione e prevedere
ulteriori sviluppi. La rivista è disponibile a questo link.
È stata l’occasione per fornire uno spaccato sullo stile originale dei format proposti
dalla nostra agenzia (inevitabilmente determinato dal favoloso scenario della
Sardegna) e il nostro personale approccio alla disciplina. Molte delle attività
da noi proposte hanno infatti come sfondo le nostre coste, il mare e la
spiaggia. Organizziamo ad esempio regate veliche, caccie al tesoro in mare ed
in spiaggia, beach challenge, escursioni e singolari “battaglie navali”.
“Per noi l’outdoor
training è caratterizzato dal fatto di utilizzare lo scenario della natura per
ricreare nel gruppo condizioni che inneschino comportamenti efficaci nella
relazione e nei riguardi dei problemi quotidiani”, ha specificato Sandro
Aresu. “Ogni singolo individuo è
coinvolto in ambienti e situazioni diverse e in gruppo è costretto ad agire
fuori dai normali schemi mentali e comportamentali. Per “costruire” i team
building prendiamo in considerazione tutte le possibili variabili: età, numero
di uomini e di donne, ruoli aziendali, periodo dell’anno, caratteristiche
dell’organizzazione. Da questi e altri elementi nasce un progetto
esclusivamente tailor made”.
È fondamentale tracciare un profilo preciso e puntuale del
gruppo da coinvolgere, degli obiettivi da raggiungere e dei migliori strumenti
per farlo. Non a caso una delle caratteristiche che più identificano le nostre
attività di Team Building riguardano l’alta
personalizzazione di ogni progetto, costruito su misura per ogni cliente e inclusivo di diverse tipologie di
attività.
Come sottolineato anche da “Meeting e Congressi”, nello scegliere la soluzione più adatta al
caso aziendale è sempre bene non introdurre attività eccessivamente impegnative
dal punto di vista fisico, poiché potrebbero creare disagio in alcuni membri
del team e favorire divisioni nel gruppo, anziché incentivarne l’unione. Ogni membro
del team, anche il meno atletico, deve essere coinvolto e messo nella
condizione di offrire il proprio contributo per il raggiungimento
dell’obiettivo comune.